18 – dicasi 18 – punti persi da posizione di vantaggio e una striscia di legni che si sta malinconicamente avviando a raggiungere la doppia cifra. Bastano solo queste due caratteristiche pesanti come macigni per certificare il viaggio verso il doloroso ritorno in cadetteria che sta attraversando la Salernitana.
Hai voglia a parlare di tattiche, di calciatori e di mercato se la squadra di patron Iervolino si è “voluta” addossare le due non certo individuabili virtù precedentemente descritte. E la gara di ieri con il Genoa è stata l’ennesima puntata della serie. Il vantaggio immediato di Martegani dilapidato con la rimonta rossoblu firmata da Retegui prima e dal rigore fischiato per la sciocchezza di Lovato e realizzato da Gudmondsson dopo. Con le velleità di pareggio che si sono frantumate su quella traversa colpita da Candreva che sta ancora tremando.
Ma se davvero il ritorno in B sembra essere già scritto, rimane solo una pallidissima speranza per rinfocolare le residuali aspirazioni di permanenza nel massimo campionato. Una pallidissima speranza fatta di tappe consequenziali. 1) Iervolino dia carta bianca totale a Sabatini consegnandoli un congruo budget per il mercato; 2) il direttore generale utilizzi la sua esperienza per rimotivare Paulo Sousa e Dia, riportandoli entrambi a Salerno motivati; 3) sempre Sabatini individui quei 3-4 elementi che possano rinforzare nel senso letterale del termine la Salernitana.
Quindi Filippo Inzaghi via? Dal nostro punto di vista, sì. Al tecnico piacentino vanno date tutte le attenuanti del caso in termini di rosa ristretta e di assenze, ci mancherebbe altro. Però se una squadra puntualmente va in vantaggio e altrettanto puntualmente non è in grado di gestirlo, le responsabilità dell’allenatore ci sta ed è evidente. E poi una guida tecnica che non riesce a ben interpretare il momento psicologico dei propri calciatori può solo fare danni.
Dopo aver fatto entrare il “terrorizzato” Ikwuemesi al 91′ a Napoli, Inzaghi ha clamorosamente proposto Lovato dal primo numero. Cioè un calciatore che ha già la valigia pronta direzione Torino, che già normalmente infila topiche figuriamoci se già sa che questa di ieri al 99,9% è stata la sua ultima partita in granata. Logico che l’ex Atalanta abbia giocato con la testa altrove perché solo chi ha la testa altrove commette una cavolata del genere.
Dispiace perché Inzaghi ce la sta mettendo sicuramente tutta. Ma altrettanto sicuramente con lui alla guida questa Salernitana non si salva. E allora vale la pena fare un ultimo tentativo.