Il calcio è semplice. Alle volte crudelmente semplice. E così se affronti una squadra più forte tecnicamente devi accettare che quest’ultima, pur giocando male nonostante il vantaggio numerico, possa sfruttare le proprie individualità per trovare il guizzo vincente. Come accaduto purtroppo al 91’ con il gran cross di Danilo seguito dall’altrettanto gran stacco di Vlahovic.
Ma alla Salernitana si chiedeva la prestazione e la prestazione c’è stata. Archiviata alla svelta la parentesi nella manifestazione calcistica più antisportiva del globo terracqueo, la Bersagliera è stata una Squadra.
Fazio e Candreva hanno trascinato tutti i loro compagni da veri leader, Maggiore è tornato a essere quello di La Spezia ed è stato tradito solo da un eccesso di generosità nelle due ammonizioni (purtroppo giuste) che hanno portato alla sua espulsione, a Simy non manca molto per tornare a essere quello di Crotone e Sambia, messo nel suo ruolo naturale e anche agendo come mezzala, ha giocato molto bene.
Quindi la “S” di squadra c’è. La “S” di società? Quella anche, con Iervolino presente e Milan che garbatamente (ma forse nell’occasione meno propizia) ha fatto sentire la propria voce e quella del sodalizio granata (scommettiamo su regia del convalescente Walter Sabatini, auguri di pronta guarigione) dopo alcune decisioni arbitrali un po’ dubbie (mancata espulsione di Gatti, (sebbene non sia proprio una decisione scandalosissima, ndr) in primis).
Però mancano due “S”. La prima è quella di “sorte” che speriamo possa finalmente diventare buona. La seconda è quella di “soldi”. Presidente Iervolino, per garantirsi tranquillamente la salvezza occorrono un difensore centrale, un centrocampista e un attaccante di categoria. Bisogna mettere mano al portafoglio. Il mercato in attivo può attendere.