A netto del suo contenuto e di come la si pensi su quest’ultimo, non si può negare che il libro “Il mondo al contrario” del generale Roberto Vannacci abbia fatto e stia continuando a far discutere l’opinione pubblica.
Forse perché “invidioso” dell’indubbio successo del testo, il tecnico della Salernitana Filippo Inzaghi ha deciso di darne una propria versione ieri a Firenze. Già, perché la sconfitta dei granata per 3-0 in casa della Fiorentina potrebbe tranquillamente essere sintetizzata nella dicitura “il calcio al contrario“.
Attenzione, quasi sicuramente la Fiorentina avrebbe vinto lo stesso ma ha lasciato alquanto perplessi la “violazione” di uno dei primi principi del calcio. Vale a dire, se incontri una squadra più forte tecnicamente devi far densità a centrocampo in maniera da fare filtro alla difesa e chiudere gli spazi.
Invece, cosa fa Inzaghi contro la Fiorentina e contro un signor centrocampo come quello formato da Arthur, Duncan e Bonaventura? Si mette a due in mezzo e sceglie come uno dei due interpreti Emil Bohinen.
Domanda: quante volte avete visto Andrea Pirlo giocare in un centrocampo a due? Risposta facile: zero. A Brescia aveva accanto i gemelli Filippini, con il Milan veniva coadiuvato da Gattuso e Seedorf e con la Juventus toccava a Vidal e Marchisio lavorare per lui.
Con questo lungi da noi voler paragonare Bohinen a Pirlo, però se un calciatore non spicca per agonismo e per “cazzimma” (e il norvegese appartiene a questa categoria) non può essere lasciato così scoperto in mediana.
Lo so, lo so che state pensando che con la Lazio Bohinen ha giocato e pure bene in una mediana a due. Ma è stata la classica eccezione che conferma la regola, ottenuta anche grazie a una squadra biancoceleste non certo in palla.
Quindi, già la situazione è difficile. Perché complicarla volutamente con il calcio al contrario, caro mister Inzaghi?