Una volta, quando nella maggioranza delle famiglie italiane “educazione” e “rispetto” erano valori fondamentali e non merci rare come sta accadendo purtroppo oggi, quando un figlio o una figlia tornava a casa dopo un bel voto preso a scuola oppure dopo aver disputato una bella partita oppure dopo aver compiuto qualcosa di meritorio, riceveva come risposta: “hai fatto metà del tuo dovere“.
Segno che ottenere complimenti e congratulazioni dovevi davvero fare qualche cosa di eccezionale e le felicitazioni non erano destinate per cose futili. Quindi, lungi da noi sperticare di lodi la Salernitana che ha battuto la Carrarese per 4-1 ieri all’Arechi.
In primis, con tutto il rispetto per i marmiferi, battere la Carrarese è davvero un atto dovuto per i granata. In secundis, perché davvero i calciatori non possono aspettarsi elogi quando la vittoria mancava da due mesi e quella all’Arechi addirittura da tre.
Così come il successo non attenua la giustissima contestazione che la tifoseria della Salernitana sta attuando nei confronti della proprietà e del patron Iervolino in particolare.
Fortunatamente, il primo a capire che non si è fatto nulla e che tanto ancora c’è da fare è stato il mister Stefano Colantuono. Voglio una squadra che a mezzanotte già comincia a pensare al Modena, ha tuonato il tecnico granata. Ha ragione. Ha ragionissima.
Anche perché un eventuale passo falso al “Braglia” sciuperebbe la preziosità di questi tre punti. Non sia mai. L’allenatore lo ha capito e ci fidiamo che lui possa tenere sulle corde il gruppo. Sperando che il fisico di Reine-Adelaide, calciatore che con la B non ci azzecca nulla, regga a lungo.