La parola “equilibrio”, lo sappiamo, non fa parte del vocabolario del tifoso. E quello della Salernitana non fa eccezione alla regola. Basta la più canonica delle scintille per mutare umori e sensazioni. E ieri questa scintilla è avvenuta nei nove minuti di recupero della partita tra Salernitana e Cittadella, valevole per la 1/a giornata di Serie B 2024/2025.
Al 90′ i granata di Martusciello erano immeritatamente sotto di un gol. Vero, i veneti avevano preso due traverse ma la Salernitana – a parte il quarto d’ora iniziale nel quale era arrivato il vantaggio di Rabbi – ha sempre tenuto il pallino del gioco con Kastrati, estremo difensore del Cittadella, migliore in campo.
Poi quei nove minuti (sacrosanti, viste le tante interruzioni) di recupero assegnati dall’arbitro Fourneau, la zuccata di Daniliuc su cross di Amatucci (migliore in campo) al 92′ che è valsa l’1-1 e la deviazione di Angeli su tiro di Simy al 96′ che ha fatto impazzire i 12000 dell’Arechi.
Alla fine, scene che mancavano da 12 mesi con la squadra unita sotto la Curva Sud Siberiano e il settore più caldo del tifo granata che corrispondeva con “vi vogliamo così“.
Però, adesso, calma. Ci vuole un attimo per passare dalla depressione ai voli pindarici. La Salernitana è ancora un cantiere aperto. E’ arrivato Tello, sta arrivando Soriano, potrebbe arrivare Joao Pedro (e qui occorre uno sforzo, almeno uno, di Iervolino) e servono almeno altri tre calciatori, uno per reparto, di esperienza e di qualità per far crescere i giovani (non gettiamo già la croce addosso a Velthuis, tanto per fare un esempio) in tranquillità. Godiamocelo questo successo. Con moderazione, ma godiamocelo.