“Quando sei martello batti, quando sei incudine statti“. Questo noto proverbio sembrerebbe essere il più indicato per descrivere il non certo edificante episodio della lite occorsa tra Matteo Lovato e alcuni tifosi della Salernitana ieri al termine dell’amichevole persa 1-0 contro il Volos nel ritiro di Rivisondoli.
Lovato è andato a muso duro contro chi aveva criticato Simy adducendo come motivazione (interpretando il suo audio) che è stato giusto subire le critiche della stagione passata fino al 30 giugno ma dal 1°luglio si resetta tutto e si deve sostenere per la nuova stagione.
Una tesi anche ragionevole ma che è fallace per due motivi. In primis, non è che la mezzanotte dell’1 luglio 2024 abbia di colpo cancellato una delle retrocessioni più vergognose della Salernitana e della storia del calcio italiano. Ci vorrà tempo, molto tempo per cicatrizzare quello che giustamente lo stesso tecnico granata Martusciello ha definito come una “ferita”.
E in “secundis” il sostegno va meritato anche con l’atteggiamento. E purtroppo Lovato così come Simy così come Lassana Coulibaly e altri sembrano essere “schiattati in corpo“, cioè stanno dimostrando proprio con il linguaggio corporeo di avere voglia zero nell’essere a Rivisondoli e nel rimanere in granata.
Quindi, Lovato ora sia incudine e si prenda le critiche senza ribattere. Perché sappia che sono proprio i tifosi della Salernitana a desiderare che il difensore torni “martello” con la casacca della Bersagliera.