“Il mondo è bello perché è vario” non è solo una frase fatta ma anche una giusta constatazione della vita quotidiana. Ed è meraviglioso che sia così perché sarebbe una noia mortale vivere in un ambiente monotono dove tutti la pensano in egual maniera.
Diverse sfaccettature per ogni cosa, compresi i vocaboli della lingua italiana. E risulta evidente come il proprietario e presidente dimissionario della Salernitana Danilo Iervolino e i tifosi della Bersagliera (almeno, la maggioranza) abbiano concetti diversi concernenti il significato della parola “rispetto”.
Nell’accesa conferenza stampa di ieri, Iervolino ha affermato che secondo lui non ha mai mancato di rispetto alla città di Salerno e alla tifoseria, rivendicando gli investimenti personali fatti (che nessuno nega, sebbene sulla cifra di 98 milioni di euro bisognerebbe soffermarsi un attimo in un’altra occasione) e non capendo le ragioni della manifestazione di protesta nei suoi confronti che i sostenitori granata terranno oggi pomeriggio.
Ebbene, se ce lo consente, caro proprietario e presidente dimissionario, le vorremmo elencare una serie di esempi che evidenziano il nostro concetto della parola “rispetto”.
“Rispetto” è leggere scuse ufficiali firmate Danilo Iervolino sui canali ufficiali della Salernitana dopo una stagione che definire vergognosa appare quasi un eufemismo e non ascoltare due parole estrapolate da una fugace intervista in una manifestazione in Sardegna.
“Rispetto” è non esporre nuovamente la Salernitana a un teatrino mediatico ufficializzando un tecnico per poi fare marcia indietro dopo una decina di giorni (si ufficializza un allenatore e poi si parla dell’esborso economico riguardante il suo staff, difficile da credere).
“Rispetto” è non credere che dall’altra parte vi siano dei totali ignoranti e degli emeriti boccaloni che non riescono a informarsi sulla solidità economica o meno di presunte e determinate “holdings“.
“Rispetto” è sfruttare i mesi di vantaggio a causa della sciagurata retrocessione per organizzare in maniera corretta e non improvvisata la stagione.
“Rispetto” è non insistere sul fatto di avere una squadra importante quando lo sanno anche i sassi della Val d’Aosta che il 95% dei calciatori in rosa non hanno la minima voglia di rimanere (e Petrachi, unica nota lietissima, è stato chiaro in tal senso).
“Rispetto” è non fare “figli e figliastri” in qualunque ambiente, compreso quello della comunicazione, distinguendo tra giornalisti nazionali e locali. E, riguardo a questo ultimo ambiente, poche mele marce abituate a scrivere negli anni precedenti sotto dettatura (e qui siamo d’accordo con il proprietario e presidente dimissionario, ma non ci riferiamo assolutamente al collega Antonio Esposito che ha sempre svolto un lavoro eccellente e puntuale e al quale esprimiamo solidarietà per l’ingiusto attacco subito ieri) e che hanno sempre contestato per “partito preso” non possono offuscare il lavoro obiettivo e oggettivo della maggioranza dei giornalisti locali.
A tal proposito, “rispetto” è anche riconoscere che la maggioranza dei giornalisti locali hanno ammesso e riconosciuto i bastoni tra le ruote che le istituzioni locali hanno messo al proprietario e presidente dimissionario della Salernitana (e tra pochi giorni ricorre il primo anniversario di quel 27 luglio che è stato l’inizio della fine, ma ne parleremo).
Quindi, come vede, caro proprietario e presidente dimissionario della Salernitana, abbiamo concetti diversi di “rispetto”. Ci sta. Lo riconosca. Con il massimo…rispetto.