La gestazione è stata lunga, quasi pachidermica calcisticamente parlando, ma il nome del nuovo direttore sportivo della Salernitana non fa certo storcere il muso, anzi. Per la semplice ragione che era difficile trovare sulla piazza un dirigente più affidabile di Gianluca Petrachi.
Nato a Lecce il 14 gennaio 1969 e apprezzato centrocampista di Serie A e B (Ancona e Perugia i suoi passaggi più importanti nella sua carriera), la carriera dirigenziale di Petrachi inizia a Pisa nella stagione 2006/2007. E inizia col botto, dato che i nerazzurri vengono (dopo i playoff) promossi in Serie B.
La stagione successiva in cadetteria è ancora positiva. Petrachi sceglie Ventura al posto di Braglia come allenatore e il Pisa centra i playoff promozione con il sesto posto finale e con il “suo” Lecce a eliminarlo dalla lotteria post-campionato in semifinale.
Subito dopo Petrachi si dimette e rimane fermo poco più di un anno quando nel dicembre 2009 Urbano Cairo lo chiama per affiancare Rino Foschi al Torino. La conduzione a due dura poco perché Foschi si dimette nel gennaio 2010 e Petrachi rimane solo nel ruolo di direttore sportivo granata. Rimanendoci per ben 9 anni e mezzo.
Un periodo che ancora oggi è il più importante in termini di risultati dell’era Cairo a Torino grazie al sodalizio di Pisa tra Petrachi e Ventura che si ripete. E che porta prima al ritorno in Serie A nel 2012 e alla qualificazione in Europa League nel 2014 con la coppia d’attacco Cerci-Immobile sugli scudi e con il raggiungimento degli ottavi nella manifestazione continentale nella stagione successiva.
Nel 2016 Ventura lascia il Torino in direzione Nazionale e Petrachi opta per Sinisa Mihajlovic. Il compianto tecnico serbo non riesce però nell’impresa di centrare il ritorno in Europa che invece riesce a Mazzarri nella stagione 2018/2019 seppur solo grazie alla forzata rinuncia del Milan alle Coppe Europee per la violazione del Fair Play Finanziario.
Nell’estate del 2019 lascia Torino e va alla Roma. Dovrebbe essere la sua grande occasione ma non lega con l’ambiente giallorosso. E a metà giugno, in piena stagione (il campionato era stato fermo due mesi per la pandemia di Covid-19) viene licenziato per giusta causa dal presidente James Pallotta (avvenuto per una forte contrapposizione verbale tra i due).
Petrachi fa causa, la vince ma poi in appello la Roma ribalta la situazione. Ora l’ingaggio alla Salernitana. E nel club di Iervolino (forse, ndr) dovrà ottemperare alla stessa operazione di Torino e Roma: costruire un organico competitivo all’insegna della stabilità. Petrachi ha tutte le carte in regola per farcela. Benvenuto Direttore.