In vista di Salernitana-Sassuolo di questa sera ci presenta l’ambiente neroverde il giornalista di CanaleSassuolo.it Martino Cozzi
Ciao Martino. Allora, che Sassuolo vedremo a Salerno?
“Ciao. A Salerno vedremo un Sassuolo alla disperata ricerca di una vittoria per continuare ad alimentare il sogno salvezza. Il pareggio contro l’Udinese tiene in vita i neroverdi, che però ora devono capitalizzare le ultime buone prestazioni. Compito della squadra di Ballardini sarà essere concentrata per tutta la gara, senza concedere nulla agli avversari: anche un minimo errore può essere fatale e indirizzare la stagione“.
È considerata questa partita una sorta di dentro/fuori da parte neroverde?
” Credo proprio di sì, soprattutto perché la Salernitana credo sia una squadra praticamente spacciata in ottica salvezza. Come detto, vincere sarebbe una grande iniezione di fiducia in vista delle ultime gare. Dall’altro lato, perdere aprirebbe degli scenari veramente complicati, anche se la salvezza passa anche dai risultati delle squadre avversarie. Se, però, c’è una partita da vincere senza se e senza ma da qui alla fine della stagione è proprio questa“.
Cosa ha portato Ballardini?
“Ballardini ha dato sicuramente una scossa mentale al gruppo, forse non troppo conscio della gravità della situazione. Al di là degli aspetti tattici, sui quali non ha messo troppa mano perché funzionanti, ciò che mancava alla squadra era la personalità nel giocare determinate partite. Ora mi sembra di vedere un gruppo coeso e compatto che capisce l’importanza della situazione e volenteroso di mettere in campo tutto ciò che ha da qui alla fine della stagione. Credo che scegliere Ballardini sia stata una mossa corretta, forse, però, arrivata in maniera tardiva“.
In cosa ha sbagliato Dionisi?
“A mio modo di vedere, il matrimonio tra Dionisi e il Sassuolo non è mai stato quello perfetto. Sia perché i piani della società sono cambiati nel corso degli anni, sia perché ha un’impronta completamente diversa dal suo predecessore, De Zerbi. Se nelle prime due stagioni, nonostante le cessioni dei big, è riuscito a portare a casa due buoni risultati, quest’anno la cessione di Frattesi e un mercato veramente scadente (soprattutto a gennaio) hanno portato alla separazione anticipata. Forse al tecnico è mancata uno po’ di capacità di gestione della situazione, ma anche alcune scelte di formazione le ha pagate: spesso si è incaponito in determinate scelte finendo per farsi male da solo. Questo esonero, però, non cambia la mia visione su di lui: come ha detto Carnevali, è un tecnico di valore e lo dimostrerà“.
Ti aspettavi questa debacle della Salernitana?
“Onestamente no, visto anche il modo in cui aveva chiuso la passata stagione. Io sono un grande estimatore del lavoro che ha fatto Iervolino per salvare il club, ma quest’anno ci sono stati troppi fattori che hanno portato a una situazione veramente difficoltosa. In primis il non dare fiducia a Paulo Sousa, seguito anche dal disastroso mercato estivo: scovare giocatori per rivenderli è una pratica consueta anche in casa Sassuolo, ma non sempre può andare bene. E quest’anno è stato così anche per la Salernitana. Credo che, in un certo senso, questa retrocessione (anche ancora non è matematica) possa aiutare a fare una rivoluzione a livello di staff e giocatori: l’importante sarà ripartire da un progetto a lungo termine e non sbagliare la scelta in panchina“.
In conclusione, un calciatore potenzialmente decisivo per parte
“Parto dall’idea più chiara che ho, ovvero la Salernitana. In questo scontro la qualità e il tiro da fuori di Candreva possono assolutamente fare la differenza. Soprattutto perché quest’anno non ha brillato moltissimo. Dall’altra parte, in casa Sassuolo c’è Defrel che è in gran forma, così come Thorstvedt. Sono loro due che possono fare la differenza. Senza dimenticare Laurienté: sono sicuro che farà un gran finale di stagione“.