Siamo agli sgoccioli di una lunga ed estenuante finestra di calciomercato caratterizzata da una serie di nuovi elementi. Uno su tutti l’avvento nel calcio che conta di un nuovo campionato, ovvero la Saudi Pro League, competizione di spicco dell’Arabia Saudita. All’eccellente apripista Cristiano Ronaldo hanno fatto seguito colpi clamorosi, con nomi di prim’ordine quali Benzema, Manè, Koulibaly, Brozovic, Mitrovic ed innumerevoli altri.
In un calciomercato già condizionato da notevoli e numerose difficoltà per i club della Serie A si è aggiunta dunque la variabile impazzita proveniente dal Medio Oriente. Agli occhi disattenti dei non addetti ai lavori potrebbe sembrare un qualcosa di lontano e trascurabile per le società di secondo piano della massima serie italiana, ma in realtà non è così. Lazio ed Inter improvvisamente hanno perso perni del centrocampo quali Milinkovic Savic e Brozovic, dovendo così catapultarsi sul mercato. La squadra capitolina ha strappato Rovella alla Juventus, mentre i meneghini si sono fiondati su Frattesi, con il Sassuolo corso ai ripari accaparrandosi le prestazioni del promettente Boloca. Non ultimo il Napoli, con in mano un gioiellino dal nome di Gabi Veiga, se lo è visto scippare dai paperoni dell’Al-Ahli. La compagine partenopea ha così bloccato la certa partenza del giovane Gaetano.
Come si evince è una reazione a catena, che parte dai top club arrivando sino al neopromosso Frosinone. E non è tutto, il calciomercato arabo termina con una settimana di ritardo rispetto a quello canonico europeo…Dunque c’è da fare i conti con sceicchi ed emiri, che vanno ad aggiungersi a procuratori vari, richieste folli per calciatori non affermati, capricci dei familiari dei protagonisti, e difficoltà economiche di un movimento in piena crisi. Bisogna affidarsi all’estro ed alle intuizioni dei direttori sportivi e degli scout. Occhio al campo ed agli algoritmi, con la speranza che nelle prossime stagioni il vento del deserto non faccia piombare nuove realtà nel calcio che conta.