

Esperienza? Sì. Competenza? Sì. Ultima occasione per rientrare nel giro? Sì. Queste le ragioni che hanno spinto la Salernitana a scegliere come ultima carta disperata Pasquale Marino e, nel contempo, Pasquale Marino a scegliere la Salernitana in questa situazione disperata.
Alle spalle del 63enne tecnico siciliano vi è un’esperienza quasi trentennale. Dapprima la D e la C2 con tre promozioni, due col Paternò dalla D alla C1 e poi nel 2003 con il Foggia dalla C2 alla C1. Poi la B, salvando l’Arezzo nel 2004/2005 e la sua prima perla della carriera, il Catania prima riportato in A nel 2006 dopo 22 anni e poi salvato in massima serie nella stagione successiva.
Dalla Sicilia, il salto all’Udinese. Con i friulani rimane tre stagioni, nelle quali raggiunge il settimo posto (alla prima), arriva ai quarti di Coppa UEFA (la seconda) e conquista la salvezza, dopo un esonero e un subentro, nella terza.La sua avventura in Serie A ha termine nel 2012 dopo l’esonero subito dal Genoa che segue quello avuto la stagione precedente con il Parma. Da lì in avanti solo Serie B con Pescara, Vicenza, Frosinone, Brescia, Spezia, Empoli, SPAL e Crotone. Il suo miglior risultato è il terzo posto con il Vicenza nel 2015, poi tre playoff raggiunti con Frosinone (2017), Spezia (2018) ed Empoli (2020) e quattro esoneri con Pescara, Brescia, SPAL e Crotone.
Dopo due anni di inattività, nel 2023 torna ad allenare subentrando a Michele Mignani al Bari ma venendo poi successivamente esonerato. Ora la chiamata della Salernitana.
Dal punto di vista tattico, Marino è fautore del 4-3-3 ma non è un integralista tout court, dato che ha anche adottato (come a Bari) il 3-4-3 e il 4-2-3-1. Amante del gioco offensivo e di movimenti che però richiedono un tempo che la Salernitana non ha per l’adeguata assimilazione, Marino dovrà far valere la sua esperienza rispetto al suo credo tattico cercando di essere quanto più pragmatico possibile. Anche perché questa può essere l’ultima occasione per tornare nel giro che conta.
Le pagelle
11/04/2025