
La materia universalmente più odiata dagli studenti di tutto il mondo diventa improvvisamente (ma neanche più di tanto) l’unica amica e l’unica speranza dei tifosi della Salernitana. Sì, perché solo la matematica rimane l’ancora di salvataggio di una situazione che però razionalmente appare già irrimediabile.
Questo perché se si continuerà con Breda in panchina versione Don Abbondio si scenderà inevitabilmente in Serie C. Vero, ieri a Castellammare la Salernitana non meritava di perdere. Questo per le occasioni da rete (un paio per parte, non di più) e per gli ultimi minuti dove si è vista una squadra che ci teneva.
Però il tecnico trevigiano ha ripetuto gli errori che sta ripetendo pedissequamente da quando è tornato sulla panchina della Salernitana: primo tempo totalmente regalato agli avversari, scelte tecniche incomprensibili (ma come si fa, come si fa a preferire Njoh a Corazza?), insistenza su un modulo, il 3-5-2, che non sta producendo nulla di nulla. Ciliegine sull’amara torta? Tongya mezzala (di nuovo) e Guasone, difensore di ruolo, che ha esordito in granata da centravanti aggiunto.
Poi, ok, l’arbitraggio ha inciso visto che almeno un rigore su Cerri avrebbe potuto essere fischiato ma sarebbe sciocco rendere la non certo impeccabile direzione di Marchetti un alibi. La verità è che con questo Breda e con questa società assente (ieri nessun dirigente a parte Valentini presente) si può solo retrocedere.
Quindi, aggrappiamoci alla matematica, l’unica nostra sola speranza. Auspicando che possa essere rinfocolata da qualche scelta. Come il ritorno in panchina di Martusciello, per esempio.