
Nella vita accadono situazioni nelle quali vi sono due visioni contrapposte ma ciascuna meritevole di rispetto e di considerazione. L’analisi dello 0-0 conseguito dalla Salernitana a Bari è una di queste.
L’opinione pubblica granata si è spaccata infatti sul giudizio relativo a questo pareggio come nel più classico caso del bicchiere “mezzo pieno e mezzo vuoto“. I “mezzopienisti” sostengono che il punto mantiene la Salernitana attaccata al treno salvezza, che si è mossa la classifica su un campo e contro un avversario difficile e che il non aver perso comunque mantiene alto il morale della truppa di Breda.
D’altro canto, i “mezzovuotisti” ribattono che il tecnico trevigiano continua a perseguire una tattica troppo sparagnina e a compiere delle scelte troppo conservative contro avversari non proprio irresistibili (e il Bari di ieri certo non lo era irresistibile) e queste sue decisioni difficilmente condurranno la Salernitana alla salvezza.
Chi ha ragione? Non per fare i salomonici o i democristiani, ma entrambi i ragionamenti hanno molto fondamento. Chi si lamenta del pareggio di Bari ha una memoria corta perché appena due settimane fa a Cesena la Salernitana esibì una delle prestazioni migliori della stagione ma tornò a casa con le pive nel sacco. Quindi Breda ha preferito essere conservativo perché considerava vitale muovere la classifica, soprattutto in vista di due settimane di lavoro senza giocare a causa della sosta.
Chi invece ritiene che al “S.Nicola” sia stata un’occasione persa fa bene a contestare all’allenatore granata una mancanza di coraggio nell’esporsi un tantinello di più dato che è fondamentale non perdere ma le partite alla fine del campionato non è che ne manchino chissà quante. Così come non è possibile che Breda si ostini a non far terminare le gare a Verde o a Soriano.
In questa fase finale di torneo dove l’equilibrio regnerà sovrano e dove gli episodi faranno la differenza i calciatori di maggior qualità e maggior personalità vanno fatti giocare sempre a meno che siano loro a chiedere il cambio perché potrebbero sempre svoltarti l’incontro con una giocata delle loro.
Quindi, un ragionevole dilemma. E tanti spunti di riflessione per un Breda che ora avrà due settimane di tempo (causa sosta per impegni della Nazionale) per pensarci su. E per trovare – finalmente – la ricetta della salvezza.