Cosa ha detto il campo dopo la prima uscita di Roberto Breda sulla panchina della Salernitana?
Beh, ha detto che i granata sono sì usciti sconfitti dalla schiacciasassi del torneo cadetto, il Sassuolo, per 2-1 ma per la prima volta dopo tanto tempo la Salernitana non ha dato la sensazione di fungere da “sparring partner”.
Certo, c’è tanto da lavorare perché alcune amnesie difensive (vedasi la prima rete neroverde) sono ancora “patrimonio” della squadra granata.
C’è tanto da lavorare perchè ci sono ancora tanti rami secchi da potare. In squadra, innanzitutto. Oltre a quelli già scartati da Breda (Simy e Jaroszynski su tutti), vanno tolti anche chi oramai sta dimostrando di non avere la concentrazione adatta per restare.
Maggiore è in cima alla lista ma Ghiglione e Sepe stanno facendo di tutto per essere inseriti in questa speciale graduatoria.
E poi, potare finalmente il ramo secco del Team Manager. Basta, non se ne può più delle sceneggiate di Avallone, ieri nuovamente espulso. Qualcuno gli comunichi che alla centesima espulsione non vince il pupazzetto.
Fabiani – che colpevolmente gli ha affidato tale incarico – e Iervolino – che altrettanto colpevolmente lo mantiene in quella posizione – non glielo hanno spiegato?
Valentini e Breda proseguano la potatura, dunque. In maniera che sabato con la Reggiana – la prima delle sei gare non da sbagliare – di questo girone di ritorno si possano vedere i primi frutti.