Avete presente quando vi accingete a vedere un film appartenente a un certo filone cinematografico? Che, bene o male, sapete già quale sarà la trama e come si svilupperà. Ebbene, Catanzaro-Salernitana di ieri è l’ennesimo film appartenente alla saga horror (calcisticamente parlando) del 2024 della Bersagliera.
Partita dove bene o male si giochicchia ma complice un attacco evanescente (ed è un complimento) le iniziative pericolose sono tutte degli avversari che, dai e dai, capitalizzano avendo in rosa un attaccante degno di tale appellativo (ieri è toccata a Iemmello). In questo modo gli avversari vincono e la Salernitana perde.
E, come “guest star”, una volta ogni tanto a fine partita si presenta l’amministratore delegato Maurizio Milan. Bravissima persona ma che fino ad adesso ha messo la faccia ok ma ha solamente (sempre fino ad adesso) parafrasato Mina con “Parole, parole, parole” ma di fatti se ne sono visti pochissimi.
Ebbene, parafrasiamo anche noi Mina. Caramelle, caro Milan, non ne vogliamo più. Adesso pagherà Colantuono ma Colantuono non andava mai messo sulla panchina perché è da tempo un ex allenatore. Ora è il tempo di un allenatore esperto e di quattro calciatori esperti e funzionali, uno per reparto, che possano traghettare la squadra alla salvezza. Altri “vedremo” e “valuteremo” non servono più a nulla.