In primis, una doverosa premessa: non esiste nessun tifoso della Salernitana che non avrebbe voluto che Iervolino avesse costruito un organico di primo livello per distruggere il campionato e per riportare la Bersagliera in Serie A.
Ma ripeterlo a fine ottobre come un disco rotto quando la realtà è purtroppo – sottolineiamo purtroppo – ben diversa e nessun tifoso granata ha colpe se Iervolino ha deciso di chiudere nella maggior parte dei casi i cordoni della borsa disinteressandosi (a parte la passerella ante Spezia al “Mary Rosy” che scaramanticamente ha portato pure male) da tempo delle vicende della Salernitana significa due cose: o essere in netta crisi di astinenza da pasticceria formellese (e quindi in malafede palese) o avere seri problemi nella comprensione della lingua italiana scritta e parlata.
Detto questo, analizziamo il presente. Il presente vede una Salernitana ai margini della zona playout (anche se la classifica di Serie B vive e vivrà sempre in un fazzoletto di punti e lottare per non giocare il playout equivale a lottare per entrare nei playoff) e con cinque sconfitte incassate in dieci partite.
Ultima della serie il 2-1 di ieri a Cremona, con i grigiorossi di Corini che hanno ottenuto il massimo bottino con il minimo sforzo, sfruttando due contropiedi (e con il classico gol degli ex firmato da Bonazzoli) e sfruttando le incredibili magagne in zona gol della Salernitana.
E in questa sconfitta, spiace scriverlo, Martusciello ci ha messo tanto del suo con alcune scelte incomprensibili. Oramai l’ha capito anche un bambino che nell’attuale momento storico la Salernitana non possa permettersi l’impiego contemporaneo di Simy, Tello e Soriano.
Si, con i tre in campo si è vinto a Palermo ma quella vittoria appare come la classica eccezione che conferma la regola. Il centravanti ex Crotone ci mette tanta buona volontà ma commette tanti errori tecnici sottoporta che davvero non ci fanno capire perché Wlodarczyk debba marcire in panchina.
I due centrocampisti portano palla, provano anche a inserirsi ma sono praticamente nulli in fase difensiva. E le due reti della Cremonese sono figlie anche della loro mancata copertura. Allora, se proprio si vuole fare la mediana a tre, meglio Hrustic e un Tongya di gamba in campo.
Così come Daniele Verde esterno appare un handicap grandissimo per questa squadra. L’ex Spezia deve essere collocato nel suo ruolo naturale di trequartista/seconda punta dietro un centravanti per rendere, altrimenti diventerebbe un equivoco alla Alessio Pirri dei tempi di Delio Rossi.
Quindi, va dato tempo a Martusciello, ovvio. Ma lo stesso tecnico ischitano deve mettersi in condizione di ottenere questo tempo.