Dodici mesi or sono, il 27 luglio 2023, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca presentava all’Hotel “Mediterranea” di Salerno il rendering del nuovo stadio Arechi finanziato dalla stessa Regione. Una presentazione alla quale spiccava un’assenza per mancato invito: quella della U.S Salernitana.
E subito la mente era tornata al 10 giugno 2009 quando ci fu un altro incontro pubblico in un hotel salernitano (il “Grand Hotel Salerno” per la precisione) organizzato dall’allora Presidente della Salernitana Antonio Lombardi durante il quale, tra i tanti argomenti, venne presentato un altro rendering di un ipotetico nuovo stadio Arechi (su modello dell'”Allianz Arena” di Monaco di Baviera) in contrasto con l’amministrazione comunale guidata all’epoca dello stesso De Luca.
La stagione che seguì quell’incontro pubblico terminò con una mestissima retrocessione in Serie C. E allora parecchi tifosi granata fecero immediatamente gli scongiuri: “un’altra presentazione di un nuovo Arechi con contrasti tra amministrazioni pubbliche e Salernitana, vuoi vedere che…“. E si è visto. Purtroppo si è visto. Come nel 2010, anche il 2024 si è concluso con un’ignominiosa retrocessione mai in discussione fin dalle prime battute del campionato.
Allora, dopo la mera scaramanzia, si percepisce una sensazione (badate bene, niente di più niente di meno di una sensazione e non di qualcosa di oggettivo). Una sensazione che tenta di dare una risposta al quesito che attanaglia da parecchio tempo i pensieri dei tifosi: “perché Iervolino ha perso entusiasmo?”
La sensazione è la seguente: Iervolino, da imprenditore quale è, ha investito nella Salernitana anche per – legittimamente – puntare ad avere uno stadio di proprietà per la società granata. Le istituzioni – altrettanto legittimamente – hanno risposto investendo sullo stadio con lo scopo di mantenerne la proprietà pubblica.
E allora Iervolino potrebbe – altrettanto legittimamente ma colpevolmente dal punto di vista sportivo, questo sia chiaro ed esplicito – aver perso interesse nella Salernitana, gestendola attualmente come chi si ritrova una casa di proprietà che vuole vendere a tutti i costi mantenendola in vita pagando giusto le tasse dovute e le utenze.
Diranno – soprattutto i “giovanniabate” di Facebook – che molti presidenti investono nel calcio senza avere stadi di proprietà. Giusto. Però parecchi di questi presidenti – bisogna scriverlo per amor di precisione – non avranno stadi di proprietà ma hanno concessioni di utilizzo degli impianti molto più larghe rispetto a quelle della Salernitana (per esempio, a Lecce concessione di 10 anni contro i 6 di Salerno).
Quindi, morale della favola? La morale è che – come già scritto – Danilo Iervolino rimane il principale responsabile dell’attuale difficile situazione della Salernitana e della retrocessione in B (ma resta anche il fautore delle due precedenti salvezze in A, sempre per amor di precisione). Ma la sensazione è che esattamente un anno fa sia avvenuta la sua perdita di entusiasmo. A tal proposito, riguardatevi questa sua intervista del luglio 2023. A voi le riflessioni.