Il ds della Salernitana Gianluca Petrachi, nella conferenza stampa post amichevole con il Volos, lo aveva detto. Aveva detto che la squadra sarebbe stata composta da giovani con l’aggiunta di qualche elemento di esperienza. E Nicola Dalmonte appartiene a questa seconda categoria.
Nato a Ravenna il 13 settembre 1997, Dalmonte cresce nel settore giovanile del Cesena esordendo in Serie A con i romagnoli al 60′ di Genoa-Cesena 3-1. Nella stagione successiva fa parte della rosa dei romagnoli in Serie B, trova il suo primo gol contro il Trapani ma il 3 maggio viene trovato positivo al clostebol, un anabolizzante, dopo l’incontro di campionato con il Pescara.
Squalificato 14 mesi, ritrova il campo il 20 settembre 2017, giocando 30 partite e segnando 3 reti e contribuendo alla salvezza dei romagnoli resa vana dal fallimento dell’estate 2018. Svincolato, passa al Genoa. Resta però ai margini della rosa giocando solo 3 partite e nell’estate 2019 va in prestito in Svizzera, al Lugano.
Anche in riva al lago non trova molto spazio e dopo 6 mesi con 16 presenze e 1 rete tra campionato e coppe passa in prestito a gennaio al Trapani. Le 3 reti in 17 presenze non sono sufficienti però a contribuire alla salvezza in B dei siciliani.
Nell’estate 2020 passa al Vicenza, prima in prestito e poi dall’anno successivo a titolo definitivo. Rimane in biancorosso tre stagioni, le prime due in B e l’ultima in Serie C, diventando un beniamino del pubblico e mettendo a referto 16 reti in 97 partite tra campionati e Coppa Italia. Lo scorso anno disputa la terza serie con la maglia della SPAL con 3 reti in 22 presenze. Ora il passaggio alla Salernitana.
Dalmonte è un attaccante esterno brevilineo che tatticamente può essere adoperato a sinistra in un 4-2-3-1 (e sarà probabilmente questo il ruolo che gli darà Martusciello) o 4-3-3 oppure come seconda punta accanto a un centravanti di peso. Con le sue 114 presenze in cadetteria, poi, può fornire quel contributo d’esperienza del quale la Salernitana ha assolutamente bisogno.