Dopo tante peripezie, la Salernitana ha (nuovamente) il suo nuovo allenatore. Tocca a Giovanni Martusciello l’onore e l’onere di sedersi sulla panchina granata.
Nato a Ischia il 19 agosto 1971, da calciatore Martusciello è ricordato come apprezzato centrocampista offensivo soprattutto con le maglie dell’Ischia (nel 1994 segna il suo primo gol da professionista proprio alla Salernitana) e dell’Empoli di Spalletti che a metà degli anni Novanta compie il doppio salto dalla C alla A.
Appese le scarpette al chiodo nel 2006 con la maglia del Pontedera, entra subito nello staff tecnico dell’Empoli compiendo tutta la trafila delle giovanili fino a quando nel 2016 patron Corsi gli offre la grande occasione di poter allenare i toscani in Serie A.
In principio, l’avventura di Martusciello è anche positiva ma nel girone di ritorno l’Empoli si infila in un tunnel negativo dal quale non riesce più a uscire.
Ne approfitta il Crotone di Davide Nicola che con un clamoroso ruolino di marcia rimonta 11 punti all’Empoli e si salva sul filo di lana proprio a scapito dei toscani.
Dopo questa clamorosa e inattesa botta, le strade dell’Empoli e di Martusciello si separano e il tecnico ischitano decide saggiamente di fare un passo indietro.
Non si occupa più direttamente di allenare una prima squadra, ma assume prima il ruolo di collaboratore tecnico di Spalletti all’Inter e poi quello di vice di Maurizio Sarri alla Juventus e alla Lazio.
Proprio con i biancocelesti lo scorso marzo gestisce l’interregno tra Sarri e Tudor guidando la Lazio nella vittoria 3-2 a Frosinone.
Ora, dopo questa importante gavetta, ha l’occasione meritata di rimettersi in gioco alla guida di una prima squadra. Dal punto di vista tattico, l’unico suo dogma (alla stregua dei suoi “maestri” Spalletti e Sarri) sembrerebbe essere la difesa a 4. Davanti centrocampo e attacco possono disporsi in un “canonico” 3-3 o in un più “dinamico” 2-3-1.
Sicuramente, comunque, Martusciello saprà adeguarsi alle scelte di Petrachi. Un tandem che potrebbe regalare sorprese.
L’essenziale è che – in attesa che Iervolino riceva quella proposta che gli consenta di realizzare il suo obiettivo di liberarsi della Salernitana – conduca la barca in porto. E che regali la salvezza (manteniamoci bassi) ai granata. Benvenuto Mister!