Mancava la ciliegina sulla torta per santificare il 2024 come “annus horribilis” degli sport di squadra salernitani. Nel calcio, la Salernitana retrocessa in Serie B. Nella pallanuoto, la Rari Nantes Salerno retrocessa in A2. E ieri la notizia che era nell’aria da tempo, ossia la dismissione da parte del presidente Nello Renzullo della Virtus Arechi Salerno dopo la retrocessione della massima compagine cestistica cittadina in Serie B Interregionale.
Evidentemente, anche nel basket le presentazione dei progetti delle strutture sportive effettuate nel periodo estivo non portano bene. Ricorreva il 19 luglio 2021 quando il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca presentava il rendering dell’innovativo “PalaSalerno” con un – col senno di poi – poco benaugurante scritta nel tabellone esterno della struttura virtuale che preannunciava un incontro tra la Virtus Arechi e l’Olimpia Milano.
Due anni e otto giorni prima della celeberrima presentazione del rendering del nuovo “Arechi“, con lo stesso De Luca nel ruolo di anfitrione e con la Salernitana non invitata. Situazione? Attualmente, sia il “PalaSalerno” che il nuovo “Arechi” (con annesso nuovo “Vestuti” e nuovo “Volpe“) rimangono strutture sportive da sogno. Da sogno in quanto virtuali. Buone solo per riempire la bocca di qualcuno ogni venerdì.
La realtà, invece, quella degli altri sei giorni della settimana, afferma che Salerno avrà anche il prossimo anno lo stesso scarso numero di strutture. Avrà una squadra di pallacanestro in meno dopo i salti mortali fatti dalla famiglia Renzullo per tenerla in vita ad alti livelli giocando a Capriglia.
Avrà una squadra di calcio in Serie B. Avrà tre squadre di pallanuoto costrette a verificare volta per volta se la piscina “Vitale” sia agibile per ospitare i propri incontri. E avrà la sua squadra più titolata a livello nazionale, la PDO Salerno di pallamano femminile, ancora ospitata dall’Esercito in una palestra. Una realtà, insomma, fatta solo di disastri.