Per la recente storia della Salernitana oramai nota e arcinota ai più, le partite tra la Bersagliera e la Lazio non potranno mai essere normali. Nemmeno in questa disgraziatissima stagione per i granata.
Sul piano tecnico-tattico, poco da dire. La sconfitta con la Lazio era annunciata e puntualmente è arrivata. Troppo più forte già in partenza la squadra di Tudor, agevolata dalle solite amnesie difensive della Salernitana, dalla pochezza fisico-mentale dell’organico granata e da un Colantuono che ha colpevolmente rinunciato all’unico modulo che una squadra in agonia sportiva può adottare, ossia il 4-4-2, per tornare a mettersi a tre dietro che è uno schieramento che solo una squadra in super forma (che la Salernitana non è) potrebbe permettersi.
Non si può però non sottolineare il grottesco che si è vissuto ieri sera all’Olimpico. La squadra di casa trionfante, invece di essere salutata dagli applausi dei propri tifosi, è stata sonoramente fischiata e contestata in quanto la sconfitta nel derby con la Roma rappresenta un’onta ancora fresca. E poi la boccata d’ossigeno che consente ancora ai biancocelesti di essere in corsa per un posto in Europa League viene offuscata dalle dichiarazioni di Luis Alberto che ha annunciato il suo addio.
E la Salernitana? Iervolino era ieri sugli spalti dello stadio di casa (il numero uno granata risiede proprio a Roma) e ha assistito senza battere ciglio all’ennesimo capitombolo di questo calvario sportivo. La presenza del presidente aveva suscitato interesse e soprattutto speranze nel sentire finalmente parole chiarificatrici sul futuro e sull’eventuale vendita della società, invece nulla.
Presidente, oggi è il 13 aprile, tra tre mesi si dovrebbe partire per il ritiro pre-campionato. Se ha deciso di vendere, venda subito e faccia lavorare immediatamente gli eventuali nuovi acquirenti. Altrimenti dica chiaro e tondo che rimarrà senza condizioni. Salerno sta subendo tanto. Merita chiarezza.