Tirato per la giacchetta da più fronti sia mediatici che giudiziari, Paolo Bertoli, uno dei due trustee che (assieme a Susanna Isgrò) hanno “governato” il periodo di transizione che ha portato nel 2021 la Salernitana dalle mani di Lotito-Mezzaroma a quelle di Danilo Iervolino, ha raccontato la propria versione dei fatti nell’edizione odierna de “Il Mattino“. Queste le sue principali dichiarazioni:
Sulla cessione: “L’offerta di Iervolino è stata la migliore, null’altro da aggiungere. Prima di lui ci sono state solamente due bassissime offerte che non rispettavano i criteri richiesti. Se ci fosse stato un insider, non penso proprio che Iervolino avrebbe offerto 10 milioni ma si sarebbe tenuto molto più basso“.
Sulle indagini in corso: “Se qualcuno sta indagando, ben venga. Ma non penso ci siano elementi che possano coinvolgere i trustee, la FIGC e la Salernitana“.
Sui rapporti con la FIGC: “Gli unici rapporti riguardavano la presentazione delle offerte avute e l’abbiamo sempre fatto, compresa quella di Iervolino arrivata all’ultimo. Nel mentre, ovviamente, la Federazione non aveva contezza di come operavamo (perché la FIGC non era tenuta a sindacare l’operato dei trustee, ndr)”.