L’intervento di ieri a “Radio Serie A” del dg della Salernitana Walter Sabatini ha provocato diverse reazioni. Reazioni fredde da chi afferma che la parole del dirigente umbro siano di pura circostanza (ovviamente, per pura coincidenza, chi pensa così è un nostalgico biancoceleste). Reazioni calde, anzi caldissime, da chi invece intravede nelle frasi pronunciate da Sabatini l’ultima ciambella di salvataggio alla quale aggrapparsi per sfuggire a un destino che sembrerebbe essere ineluttabile.
Ovviamente, non esiste una verità assoluta visto che ognuno si è formato legittimamente la sua opinione in merito. Appare però difficile credere che uno dei dirigenti più importanti del calcio italiano possa asserire che la Salernitana sarà l’ultima squadra della sua carriera solo per mera piaggeria nei confronti della piazza. Per un semplicissimo motivo: Sabatini è e rimarrà Sabatini a prescindere dalla Salernitana e quindi una frase del genere deve solo semplicemente essere un onore per il sodalizio di patron Iervolino e i suoi tifosi.
Per quanto riguarda invece i passaggi concernenti la difesa di Iervolino, di Liverani e del gruppo squadra è altrettanto ovviamente un “atto dovuto” che un dirigente scafato come Sabatini deve fare in pubblico. Ma fa il paio con le parole che il dirigente umbro pronunciò il giorno della presentazione del terzo allenatore di questa stagione: “Io dentro di me so che la Salernitana si salverà“.
Certo, sarebbe quasi ora che alle parole di Sabatini seguissero i fatti. Ma tocca a chi è deputato a fare questi fatti crederci. Crederci almeno la metà di quanto ci crede Sabatini.