La fisica è materia ostica per tanti. Figuriamoci quella quantistica. Eppure è proprio da questa disciplina che ci viene l’esempio più calzante per descrivere la nota diramata dalla società della Salernitana agli organi di stampa al termine dell’incontro avvenuto ieri tra l’AD del sodalizio granata Maurizio Milan e i rappresentanti del Centro di Coordinamento Salernitana Clubs e di altri club della Salernitana.
Milan ha ribadito la volontà del club di salvarsi, di investire sul mercato di gennaio pur nel rispetto dei conti del club, di investire altresì nel centro sportivo e che la società non ha la minima intenzione di mollare la Salernitana.
Tante belle e legittime parole che ovviamente dovranno avere il riscontro più importante, quello dei fatti. Allora, dove sta il problema? Sta in un passaggio relativo a Filippo Inzaghi. Il mister ha la totale fiducia della società anche perché, citiamo testualmente “il lavoro del mister è comunque condizionato nel breve termine dal periodo di preparazione del precedente allenatore a cui si sta ponendo rimedio“.
Ecco, questo passaggio riferito a Paulo Sousa è un’autentica caduta di stile. Ci sta che i rapporti tra la società di patron Iervolino e il tecnico lusitano siano ridotti al lumicino però le apparenze devono essere salvaguardate. Per due motivi: uno pratico e uno teorico.
Il pratico è il seguente: se i risultati (speriamo di no) continuassero a non arrivare e Inzaghi venisse messo alla porta, con quale faccia si andrebbe a ribussare alla porta di Sousa? Il teorico è presto scritto: se un allenatore viene criticato in questo modo, qualunque tecnico si porrebbe un paio di domande prima di accettare un’eventuale chiamata della Salernitana.
Quindi, cosa c’entra la fisica quantistica? C’entra perché in fisica quantistica si lavora con degli oggetti che vengono chiamati “operatori”. Nella maggior parte dei casi tali operatori “commutano”, ossia hanno qualcosa in comune (precisamente “autovalori”). Ma in alcuni casi ci sono operatori che non commutano.
Ebbene, la Salernitana e la comunicazione possono tranquillamente essere paragonati a due operatori quantistici che per ora non si parlano, non hanno nulla in comune, non commutano. Per il bene della piazza di Salerno speriamo che tale relazione di “non commutazione” possa essere la più breve possibile.