Il bello della lingua italiana è che diversi vocaboli possono assumere o più significati in maniera intrinseca oppure mantenere lo stesso significato che però può avere varie sfaccettature a seconda dei contesti nei quali tali vocaboli vengono utilizzati.
La parola “scommessa” appartiene senz’ombra di dubbio a questa particolare categoria. E in casa Salernitana, negli ultimi giorni, questo vocabolo sembrerebbe calzare a pennello per descrivere la situazione di Nwankwo Simy. Il centravanti nigeriano approdò a Salerno nel 2021 come “colpo” del mercato dei granata neopromossi in A e costretti a costruire la squadra senza grosse risorse economiche a causa del maledetto trust.
Per i tifosi della Salernitana si trattava di un acquisto importante, considerando che Simy era reduce da una stagione al Crotone nella quale aveva siglato 20 reti in Serie A. 20 reti che, unite a quelle delle stagioni precedenti, costituivano un bottino con i pitagorici di 66 reti in 159 partite tra Serie A, B e Coppa Italia in cinque stagioni. Però, giunto a Salerno, Simy smarrì la vena realizzativa. 1 sola rete all’attivo, in quello Spezia-Salernitana 2-1 che costò la panchina a Fabrizio Castori.
Ragion per cui, nell’Instant Team di Sabatini, Simy non trovò spazio e venne mandato in prestito in B al Parma. Ma sia con i ducali che con il Benevento la stagione successiva, il nigeriano non ritrovò mai la via del gol. Nell’estate appena trascorsa, Simy ha fatto il separato in casa. Niente ritiro a Rivisondoli, né allenamento con i compagni. E nessuna – in contemporanea – offerta accettata (un paio dalla Turchia) per la sua cessione a titolo definitivo.
A inizio ottobre il reintegro in rosa per evitare le cause legali minacciate dall’entourage del calciatore. E gli spifferi che provengono dal “Mary Rosy” parlano di un Simy che sembrerebbe aver trovato almeno la convinzione e la voglia di far bene.
Parliamoci chiaro, più di 60 reti in Italia in cinque anni non si fanno per puro caso, quindi appare difficile pensare che Simy si sia imbrocchito da un momento all’altro. Molto più probabile (e sempre degli spifferi ascoltati farebbero pensare a questo) che problemi di natura personale abbiano distolto il nigeriano dall’essere professionale a 360°.
Mister Inzaghi sembrerebbe essere convinto nel poter rilanciare Simy. E se lo dice lui che di gol se ne intende perché non crederci nella sua scommessa?
Una scommessa che – come vocabolo – stride con quanto sta accadendo nel mondo del calcio italiano in questi ultimi giorni. Intendiamoci, è giusto che chi abbia sbagliato paghi. Però l’impressione (e speriamo rimanga tale) è che le società siano “parti lese” e non, fortunatamente, direttamente coinvolte. Quindi, se dovesse rimanere così, la situazione sarebbe grave ma non gravissima. E speriamo che rimanga così.