Quando le parole “Salernitana” e “derby” vengono associate tra di loro, viene spontaneo il collegamento con realtà regionali (Napoli, Avellino, Casertana…) o provinciali (Nocerina, Cavese, Paganese…). Impossibile pensare a un derby tutto cittadino, alla stregua di un Milan-Inter o di un Roma-Lazio. E invece…
Invece mezzo secolo fa Salerno visse le sue due uniche “stracittadine” della storia calcistica (a netto delle partite ante 19 giugno 1919). Correva l’estate 1973 e vennero sorteggiati i gironi della fase iniziale della Coppa Italia Semiprofessionisti 1973/1974, alla quale partecipavano le squadre di Serie C e alcune compagini di D. La Salernitana venne inserita nel gruppo 24, assieme a due compagini dilettantistiche: i calabresi del Castrovillari e la…Pro Salerno.
Quest’ultima formazione era nata 10 anni prima per iniziativa del farmacista Pasquale Fiore, al quale tre anni dopo si aggiunsero i colleghi Giacomo Rescigno e Mariolino Grimaldi. Con i colori sociali del Comune di Salerno (maglia blu con banda trasversale giallorossa), la Pro Salerno scalò tutte le categorie fino a ottenere nel 1970 il ripescaggio in Serie D.
La “squadra dei farmacisti” non fu una comparsa nel torneo di quarta serie, ma si fece ben rispettare, sfiorando il salto tra i professionisti e disputando anche amichevoli di lusso come quella del “Vestuti” contro la Juventus del 24 settembre 1970. Nel 1972, la Pro Salerno ottenne la qualificazione alla Coppa Italia con il secondo posto nel girone G di Serie D 1972/1973 ottenuto ex aequo con il Benevento, a soli due punti dalla capolista e promossa in C Nocerina e mettendosi alle spalle squadre quotate come Campobasso, Cavese e Paganese.
Il 2 settembre 1973, la Salernitana di Chiricallo fu così “ospite” della Pro Salerno al “Vestuti“. I granata sottovalutarono l’impegno e i giallorossoblu si imposero 2-1 con reti di Piscopo e Moliterno che rimontarono l’iniziale vantaggio della Salernitana siglato da Chinellato su rigore.
Un ko che seguì quello di Castrovillari e che mandò su tutte le furie il presidente della Salernitana Amerigo Vessa, ironia della sorte anch’egli farmacista che perse quindi non solo il derby cittadino ma anche uno di categoria lavorativa. Chiricallo venne esonerato e al suo posto arrivò Franco Viviani.
Il derby di ritorno si giocò il 26 settembre – quindi esattamente 50 anni fa – e la Salernitana non riuscì a imporsi lo stesso. La gara terminò 1-1 con vantaggio di Nando Di Francesco al quale diede la replica il giallorossoblu Toniutto. La Pro Salerno passò ai sedicesimi di finale, dove venne eliminata nel doppio confronto dalla Nocerina.
La storia della Pro Salerno si interruppe una prima volta nel 1974, quando ci fu la fusione con la Cavese, per poi riprendere nei primi anni Novanta. Nella stagione 1994/1995, la Pro Salerno disputò l’ultimo campionato dilettanti della sua storia, allenata da Eziolino Capuano. Poi la retrocessione, una nuova fusione con l’Ebolitana e infine una nuova riapparizione. Attualmente, infatti, i giallorossoblu disputano il campionato di Seconda Categoria. E chissà se un giorno non si potrà assistere a una nuova “stracittadina”.