Si tratta di una situazione comune a gran parte dei calciatori. Vale a dire avere una discreta carriera, ma iperperformare quando si indossa una determinata casacca con la quale ti senti “invincibile”.
Una sensazione che avrà provato Marco Ferrante nei suoi otto anni dal 1996 al 2004 al Torino (fatta eccezione per una parentesi di 6 mesi all’Inter tra il gennaio e il giugno del 2001). Con i granata del Nord, il centravanti nativo di Velletri ha disputato 252 partite mettendo a referto ben 123 gol tra Serie A, Serie B, Coppa Italia e Coppa Intertoto. 123 gol che lo collocano al quinto posto nella speciale graduatoria dei bomber di tutti i tempi per il Torino. 123 gol che hanno contribuito – tra le tante cose – alla promozione in A del Torino nel 1999 (quando Ferrante fece coppia con Ciccio Artistico davanti), ma che non hanno potuto evitare due ritorni tra i cadetti nel 2000 e nel 2003. 123 gol tutti caratterizzati dall’iconica esultanza delle corna, ancora oggi felicemente ricordata dai tifosi granata.
Esultanza che causò polemiche, quando lo juventino Maresca la scimmiottò segnando la rete del definitivo 2-2 nel derby del 24 febbraio 2002, ma che diede la carica al Torino per completare la rimonta nella stracittadina del 14 ottobre 2001, quella del passaggio dallo 0-3 al 3-3 e con il rigore dell’eventuale 4-3 per la Juventus sbagliato da Salas a causa del dischetto “scavato” da Maspero.
Ferrante idolo a Torino, dunque. Ricordato non certo con il sorriso a Salerno. L’attaccante venne acquistato nel settembre 1995 in prestito dal Perugia, per ovviare al lungo infortunio nel quale era incappato Giovanni Pisano. 30 furono le presenze in maglia granata del Sud con 6 reti segnate: 1 al Foggia, 2 al Brescia, 1 al Verona e 2 – da buon ex – al Perugia, sia all’andata all’Arechi (1-1) che al ritorno al Curi (1-2 per gli uomini di Colomba).
Insomma, un bottino di reti non esaltante simbolo di un’annata con pochi alti e molti bassi (ancora non è stato dimenticato il rigore al rallentatore che costò l’eliminazione della Salernitana nel Torneo Anglo Italiano a favore del Genoa) ma che comunque ha lasciato il segno. Prologo della bella avventura di Ferrante con la maglia dei granata del Nord.